Giorgio Ursig

venerdì 13 giugno 2014

Insediamento del nuovo consiglio comunale di Pasian di Prato - 12 giugno 2014 - ore 18:00

Desidero ringraziare pubblicamente gli 883 cittadini-elettori che hanno dato fiducia e sostegno al sottoscritto ed a tutti i componenti della Lista dei GRUPPI CIVICI.
Nel salutare  il nuovo Sindaco di Pasian di Prato  e tutti  i  nuovi  e  i vecchi  Consiglieri di questa Assemblea Civica, rinnovatasi per il 50% dei suoi componenti, preciso che nel mio  intervento,  oltre alle considerazioni sulle dichiarazioni del Sindaco relative agli indirizzi generali del suo governo,  svolgerò anche alcune osservazioni  sulla campagna elettorale che si è appena conclusa.


1)      RIFLESSIONI   SUL  SIGNIFICATO  DI  SCONFITTA:
Nel momento in cui tutti noi abbiamo accettato di candidarci, eravamo consapevoli del fatto  che alla fine della corsa avremmo  potuto risultare  vincitori o vinti.

Abbiamo accettato il rischio della sconfitta ma abbiamo soprattutto coltivato il pensiero, l’aspirazione  e il sogno  della vittoria, intesa  come  una mèta  non fine a se stessa,  bensì  come  l’obiettivo che ci  avrebbe  consentito  di  avere in  mano  quegli  strumenti  amministrativi  per   governare e  quindi  per  operare  quelle  trasformazioni  e  quei  miglioramenti  che  ognuno  di noi  riteneva importanti  per  la Collettività. 

Ma per vincere, …  occorre  sempre  che  qualcuno perdaperchè la  sconfitta e la vittoria sono i due volti, di ogni competizione  e  di ogni confronto ove è presente la tensione  del misurarsi. 

Il consigliere VALOPPI sul blog  “Pasian di lato”, si è dichiarato “incazzato” per aver perso di  soli 136 voti di scarto. Probabilmente più il margine è esiguo e più l’incazzatura è grande. E allora c’è chi sta anche peggio del cons.Valoppi, perché a Campoformido il sig. Bacchetti ha perso per solo una settantina di voti;  ad Aquileia il Sindaco uscente ha vinto per soli 9 voti,  e a Basiliano lo sfidante  Del Negro Marco ha perso nei confronti del Sindaco Roberto Micelli per soli 2 voti (1561 a 1559). Pubblicamente, 2 giorni prima del voto io dissi che avrebbe vinto le elezioni colui  che avesse preso un solo voto più degli altri.  Pertanto, dire: “ho perso di  100 anziché di 1000 voti”, se può avere un valore consolatorio, non ha un gran  senso ai fini del risultato. Hai perso e basta !!!

Noi siamo qui oggi  per  complimentarci  con i  vincitori,  per  augurare  loro  un buon  lavoro  nell’interesse  dei  cittadini  di Pasian di Prato.  Ma siamo  qui  anche per rendere  merito  agli  sconfitti  o, meglio, per considerare anche coloro  che  nel  giudizio dell’elettorato  hanno  ottenuto  un  minore  numero  di  voti.
Oggi,  la Coalizione  che ha sostenuto il dott. Andrea  POZZO  va riconosciuta, NON  COME  LA  VINCITRICE  POLITICA, bensì   come  la  VINCITRICE  NUMERICA  di  queste  elezioni 2014.  Con il suo 42,67% pari a 2.172  voti  è risultata superiore al  39,99%  pari a 2.032 voti della  Coalizione  di Roberta DEGANO e al 17,34% pari a 883 voti della Lista di Giorgio URSIG, che pertanto, elettoralmente parlando, sono  gli sconfitti.
Ma anche all’interno  di ognuna delle OTTO Liste, di maggioranza e di opposizione, possiamo  riconoscere, da un lato,  i volti di quelle  SEDICI  persone  che risultando  elette  consiglieri  comunali  hanno  vinto  la  corsa  delle  preferenze,  e dall’altro, i volti  di  quelle  quasi  CENTO  persone  che  invece,  non  sono riuscite ad entrare  in questa Assemblea civica e che probabilmente  vivono  il sentimento del  non avercela  fatta  ad entrare  in questo Consiglio. 

Perdere  procura  dolore  e  sofferenza ed è per questo che oggi  voglio farmi  anche interprete degli stati d’animo e dei sentimenti di due  persone della mia lista, che  mi  hanno  autorizzato  ad  essere  citate, tramite la mia voce.

LEITA Lucio (ex cons.com.le) il quale mi ha chiesto di soffermarmi  sui motivi che hanno  determinato  il mancato  accordo tra la coalizione di  centro  sinistra  e  le tre  Liste dei  Gruppi Civici:
“è doveroso da parte mia e nostra, attraverso la tua voce, chiarire una volta per tutte i motivi che hanno fatto naufragare il progetto. Ricordi bene, come ben ricorda pure Giandomenico Della Mora, che questi signori avevano chiesto la mia esclusione dal progetto. E tu, da persona seria e soprattutto rispettosa hai declinato l’invito.
Ripeto per l’ultima volta, che avevamo anche accettato la candidatura della Degano purchè  ci fosse stata  una presenza bilanciata nell’esecutivo di 3 civici e con la dichiarazione esplicita di quella che sarebbe stata la Giunta. Noi questa richiesta l’avevamo fatta per dimostrare una chiarezza preventiva ai cittadini, ma questo al PD non è piaciuto, ed anzi è stato inteso come un comportamento antidemocratico che andava contro la volontà popolare.
Ma questi signori non vogliono guardare in faccia la verità, e forti dei loro 2277 voti alle europee, riescono pure a giustificare il loro fallimento nella competizione amministrativa. Forse un’analisi obiettiva da parte di questi signori sulle vere motivazioni del loro fallimento potrebbe far loro iniziare un percorso virtuoso e costruttivo. Ma ammettere i propri torti non è da tutti.  A te va il sostegno di noi tutti con un augurio di buon lavoro, certo che nel tuo percorso troverai ancora delle persone con le quali poter condividere il tuo progetto.”

LEITA  VALENTINA (candidata): che comunica le sue impressioni  sull'esperienza trascorsa e sugli auspici per quello che verrà o che si potrà fare in futuro.
“Ciò che di bello e non scontato c'è stato nel nostro progetto e nel nostro modo di collaborare è stata la volontà di coinvolgere ed ascoltare tutti, con una vera apertura. Ho avuto la sensazione che nessuno di noi partisse da posizioni aprioristicamente definite; ci siamo messi in relazione semplicemente come persone che avevano voglia di comunicare per cambiare la situazione esistente e costruire qualcosa di concreto. A nessuno è stata fatta pesare la giovane età, piuttosto che l'assenza di esperienza; nessuna importanza hanno avuto le nostre ideologie, le professioni, o altri elementi che in un certo modo di fare politica - ormai vecchio e da abbandonare - normalmente condizionano.
Ecco, questo secondo me dovrebbe essere lo spirito da preservare in Consiglio, per restare fedeli al nostro progetto: apertura e dialogo nei confronti di tutti, lasciando da parte le polemiche e gli attacchi.
Lo so che non sarà facile, ma secondo me dovremmo cercare di concentrarci solo sui contenuti delle proposte, anche perchè la campagna elettorale è finita.
E' il momento di dimostrare che non ci interessa per nulla la cadrega, ma solo avere la possibilità di fare qualcosa per questo nostro sconquassato Comune.
Se poi vedremo che negli altri gruppi c'è la voglia di dialogare e collaborare in maniera onesta e trasparente, condividendo dei contenuti, ben venga anche un'eventuale coalizione.
A questo proposito io sarei portata a guardare con favore al gruppo dei giovani, ma non escluderei nessuno a priori...secondo me dovremmo continuare a farci ispirare da Ghandi .”

Quelle che vi ho letto  sono le sensazioni, i pensieri, i ragionamenti  di  DUE   candidati  che sono rimasti a casa, ma che si erano spesi generosamente per il successo della Lista dei Gruppi Civici. Sicuramente  tanti  altri  sarebbero i sentimenti riconducibili ai candidati non eletti, anche delle altre Liste, e sicuramente  tanti altri sono i pensieri  di  quei  tanti  CITTADINI, oggi presenti  e numerosi  tra il pubblico   che segue  questi lavori, i quali,  da semplici  elettori  hanno trepidato, e in certi casi  anche  pianto per il mancato raggiungimento del risultato positivo.

A tutti io voglio dire che quella  elettorale, è un particolare  tipo  di  competizione  dove  non  sempre  vince  il candidato che  effettivamente  è  stato  il  migliore  in  campo; quello che  ha le migliori  qualità  o  le più  ampie  competenze;  nella competizione  elettorale  risulta vincitore   colui  che dal  pubblico o meglio  colui che dall’elettorato  è  stato  percepito  come  il  migliore  o  come  il  preferito   o  il  più  gradito.  Competenza tecnica, conoscenza  amministrativa dei problemi, visione politica delle questioni, onestà e moralità,   coerenza con la parola data,  possono essere elementi o caratteristiche che l’elettorato può anche ignorare,  o  non  desiderare  e  quindi  anche  confinare in minoranza.

In altre parole, la partita  elettorale  non  sempre è decisa  dalla qualità  dei  giocatori  che  si  affrontano  sul  campo, bensì  dal  giudizio  del  pubblico,  che  dagli  spalti  applaude  più  o  meno  fortemente  quei  giocatori. La partita è talvolta decisa  dalla  legittima, soggettiva, opinabile e talvolta errata  percezione  che l’elettore  ha dei  candidati.

Tutto ciò, penso debba far maturare  in  noi  un  diverso  atteggiamento  nei  confronti   dell’avversario; un atteggiamento critico, talvolta  anche  polemico  e  dissenziente  con  le  idee  che  l’avversario   esprime, ma comunque  un  atteggiamento  che ritengo debba essere  orientato  al  rispetto.
Chi perde prova e conosce il valore della sofferenza e della sconfitta; ma in chi perde  rimane comunque l’orgoglio  e  la gioia  profonda  che  nasce dall’essersi  spesi  per  gli altri, dall’aver dato se stessi nei rapporti reciproci con le persone incontrate,  e dall’aver  dato  tempo  e  dedizione  per  spiegare  e  condividere il progetto  e il programma  amministrativo pensato  a favore dell’intera Comunità.
Non è sufficiente allora  ridurre la sconfitta a  una  semplice   e  dignitosa  rassegnazione  di fronte ad un risultato avverso.  Riconoscere il valore dell’avversario, riconoscerne tenacia, qualità e meriti,  è il primo, seppur difficile, itinerario da percorrere, se vogliamo  dare valore e senso  anche  alla sconfitta.
Nel  dicembre  del 1998   da assessore  alla Cultura  ebbi modo di  portare a Pasian di Prato  ENZO  BEARZOT, in occasione  della presentazione di un libro (“Il Romanzo  del Vecio” del giornalista GIGI  GARANZINI).  Mi piace ricordare  come  Enzo Bearzot,  parlava anche del “bello della sconfitta”. Il bello della sconfitta  che stava innanzitutto  nel  saperla  accettare, anche  quando la sconfitta  non era  la  conseguenza di un tuo  demerito.  Bearzot  diceva  che la sconfitta va vissuta come una pedana di lancio, e che  sbagliava  chi la interpretava  come uno stop nella corsa verso il traguardo, perché  bisogna  sforzarsi  di  trasformarla in un riaccumulo di energie, prima psichiche, nervose, e poi anche fisiche.

Bearzot  diceva  che: “Nel calcio ogni sconfitta è utile, a patto di saperla leggere, e poi, a patto  di fare seguire  un’analisi  approfondita   e  poi  una  sintesi. La sconfitta  attivava un processo di autocritica, individuale e poi collettiva. E poi, dopo l’autocritica, seguiva il passaggio  alla solidarietà. Che  era  poi l’anticamera alla voglia di rifarsi, il bisogno di ripartire per cancellare la negatività e, con essa, la sofferenza. Così, quand’era ora di ricominciare, ciascuno si riprendeva le proprie responsabilità di prima: ma arricchite da quell’esperienza di sofferenza superata.”

2)      VALUTAZIONI  POLITICHE  SULLA   SINISTRA e SULLA  DESTRA a PASIAN  DI PRATO:

Io, da  CIVICO, volendo  sommessamente considerare  quello che è accaduto in questa tornata elettorale, penso che la SINISTRA a Pasian di Prato, nonostante abbia perso, come altri,  le elezioni  comunali  dal  1999in questi ultimi 15 anni non  abbia  sufficientemente  sviluppato  una  seria  autocritica; non  abbia  interpretato i  numeri e i voti  scaturiti  da ogni singola elezione,  che l’hanno   data  sistematicamente  minoritaria  in un Paese che  - a parte i 4 anni di Amm.ne Stefanel - è  sempre  stato caratterizzato da  un voto  maggioritario c.d. BIANCO,  dato prima alla Democrazia Cristiana  e poi, comunque, a  forze  moderate o centriste e di destra.  Una  classe  dirigente   quella  della sinistra locale  che, con un giudizio politico  espresso  nel  blog “Viva Pasian”, probabilmente “è stata la più  disastrosa  per le strategie  politico  amministrative  adottate”  nelle  campagne elettorali.
In  questo ambito e in questo contesto,  in una battuta  a caldo  rilasciata  subito  dopo  lo spoglio elettorale,  ho dichiarato che “la sconfitta del PD era la dimostrazione che l’arroganza non paga e che se avessero  messo maggiore attenzione e meno arroganza durante la trattativa elettorale, forse il risultato sarebbe stato diverso”. Non ho parlato, come erroneamente mi è stato attribuito da Roberta Degano sul suo profilo facebook,  di “politica aggressiva” della coalizione di centro sinistra nei confronti dei Gruppi civici; ho, invece, parlato di “arroganza politica del PD”, come senso di superiorità nei confronti di altri soggetti, che  avrebbe potuto essere evitata se ci fosse stata una più attenta lettura  dei  precedenti  risultati   elettorali, e soprattutto una maggiore  considerazione dell’animus  sociale  e culturale  degli  elettori  di Pasian  di Prato, nonché dei possibili alleati della coalizione.
E ho espresso questo mio  giudizio politico, anche a seguito di tanti – a dir poco  non benevoli  giudizi  personali -   espressi nei miei confronti, durante e dopo la campagna elettorale, da persone note e ignote.

Io, da CIVICO, penso  che la DESTRA a Pasian di Prato, nonostante il notevole ridimensionamento numerico registrato in questa elezioni,  abbia dimostrato  in questi anni  di essere costantemente divisa e litigiosa al proprio interno,   ma di  aver  sempre  archiviato - nel  periodo di campagna elettorale -  i propri dissapori o le proprie  divergenze, sospendendo  temporaneamente  i  conflitti  interni, per presentarsi  all’elettorato  nella facciata, ma sola nella facciata,   apparentemente  unita  e  coesa,  al  solo  fine  di  portare a casa il risultato elettorale,  per poi  continuare,  subito  dopo  aver acquisito il successo,  a litigare  e  a dividersi  nei  successivi 5 anni.  Dunque, una  destra  sempre  unita  per  vincere  ma  sempre  divisa  nel  governare. 

Io,  da  CIVICO, penso  che  i  risultati  elettorali  abbiano  nuovamente  ribadito  che  i dati e i voti  delle Elezioni  EUROPEE  sono  una cosa  diversa  da  quelli  delle Elezioni  Comunali.   Due  partite  totalmente  diverse, giocate  con  criteri  completamente  differenti.  Il  criterio  di  appartenenza  ad  un determinato  schieramento  politico o  comunque  ad  un’area di riferimento  partitico  connota  maggiormente l’elezione  Europea. Il criterio della conoscenza  personale  dei  candidati, dell’amicizia o comunque del rapporto di  interlocuzione  dell’elettore con i candidati, connota  invece l’elezione comunale.

L’elemento  del  radicamento  del  candidato  al  proprio  territorio o  frazione  di  residenza  è  inoltre  l’ulteriore  elemento che ha caratterizzato  anche  queste  elezioni  comunali. L’elemento della conoscenza diretta e personale del  candidato, della stima e considerazione, dell’amicizia talvolta o  del rapporto umano con il candidato , sono elementi prevalenti e premianti in una  competizione  amministrativa, che  possono  superare  e  andar oltre  alla stretta appartenenza o collocazione  partitica  o  ideologica .
Ad esemplificazione di ciò, segnalo come il consigliere Alfonso LENDANI è stato praticamente  votato  nella sua Passons (seggi 6-7) come anche il consigliere Luca RABACHIN; invece la consigliera  Juli  PERESSINI è stata praticamente votata solo nella sua Colloredo (seggio 8) così come anche  i consiglieri  Elci  ANTONUTTI,  Ivan DEL FORNO, Pierluigi D’ANTONI.


3)      SUCCESSO  DELLE  LISTE  CIVICHE  sui  PARTITI di Sinistra e di Destra;

Io da CIVICO, devo sottolineare,  inoltre,  il grande successo  elettorale che  hanno  avuto nel  loro  complesso  le LISTE  CIVICHE; non solo quella dei GRUPPI  CIVICI che qui rappresento ma anche  quella di GIOVENTU’ POLITICAMENTE ATTIVA (la novità e sorpresa di queste elezioni), di VOLONTARIATO E SOLIDARIETA’ ,  di  CAMBIARE PASIAN DI PRATO, e della Lista CON LA GENTE.
 Il dato politico fondamentale  che emerge dalla sommatoria dei voti delle Liste Civiche è il fatto che il CIVISMO  UNITO, che il CIVISMO inteso come aggregazione delle Liste Civiche, oggi nel nostro Comune  è già forza politica maggioritaria rispetto ai tradizionali  PARTITI di destra e di sinistra.  Io credo che se in futuro le Liste Civiche,  avranno maggiore consapevolezza della loro forza e se sapranno dialogare  fra loro  ed incontrarsi  come soggetti autonomi svincolati dai Partiti, una nuova storia potrà aprirsi  per  la gestione amministrativa  del  nostro Comune.


4)      FENOMENO  DELL’ASSENTEISMO:

Penso che tutti  dobbiamo  riflettere  sull’aumentato  e  preoccupante  fenomeno  dell’ASSENTEISMO  dal voto  registratosi  in queste elezioni. Siamo  passati  dai 5.753 votanti del 2009, ai  5337 votanti  del 2014. Rispetto al 2009, siamo passati dal 76,55 % al 67,57%. Rispetto al 2009, hanno votato in MENO,  quasi 400 persone e questo  conferma  quello stato  di  disaffezione, di allontanamento  dalla  politica  di  tante persone, probabilmente disgustate da certi  comportamenti  messi  in atto  da  molti protagonisti  della  politica nazionale e regionale e che anche in questi giorni  sono  ribaditi, purtroppo, dalle tristi e squallide vicende  dell’EXPO di Milano e  dei  finanziamenti  illeciti per il MOSE di Venezia.



5)      IL PIU’  BASSO  CONSENSO  DEGLI  ULTIMI  20 ANNI,  minore al 50% dei votanti:

Un’ulteriore  riflessione, ritengo vada fatta anche sul risultato  ottenuto dal Sindaco Andrea Pozzo di 2.172  voti  che seppur  vincente  è  comunque  il  più  basso  risultato o meglio  il  più  basso  consenso  ottenuto da un sindaco  negli ultimi 20 anni:  infatti: 
STEFANEL nel 1995, con 2.932 voti (53,25%),  vinse il 2° turno di ballottaggio battendo Lorenzo TOSOLINI che ottenne 2.574 voti (46,75%);
TOSOLINI nel 1999, con 2.482 (52,75%), vinse il 2° turno di ballottaggio battendo Stefano STEFANEL  che ottenne  2.223 voti (47,25%);
TOSOLINI nel 2004, con 2.959 voti (53,81%), vinse a turno secco battendo Giorgio POZZO che ottenne 2.540 voti (46,19%);
COSATTI nel 2009, con 2.695 voti (48,49%),vinse a turno secco, battendo gli altri 4 contendenti (Tonetti 1.256, Ursig 663, Rinaldi 645 e Covre 299).

A questa riflessione sul dato numerico  del più basso  consenso ottenuto, se ne aggancia  un’altra, che  vuole  evidenziare  come sia l’ex Sindaco Fausto  Cosatti  nel 2009, come  quello attuale Andrea Pozzo, hanno  vinto  ma  non hanno  raggiunto  però  neppure il 50% + 1 dei voti dell’elettorato e pertanto, paradossalmente,  va segnalato  come  la maggioranza che ha governato con l’ex sindaco Fausto Cosatti e quella che governerà con il nuovo Sindaco Andrea Pozzo,  sia  di  fatto una minoranza  del 42,67%  se  rapportata  al totale  dei voti espressi e se contrapposta al 57,33%  ottenuto  dalle opposizioni.
Questo dato  penso  debba  far  riflettere  tutti noi  e non debba  far assumere   toni  trionfalistici,  in coloro che oggi  hanno  l’onere della gestione di questo Comune.
                Il mancato raggiungimento di almeno il 50%+ 1 dei consensi elettorali, ritengo debba  far riflettere  anche il legislatore regionale,  che forse  sta già  pensando  di reintrodurre, almeno per  i Comuni  aventi un numero di abitanti come il nostro, il sistema del doppio turno con ballottaggio tra i due candidati più votati al 1° turno.
Penso  anche  che  le regole  del  sistema elettorale con cui si decide un’elezione e con le quali si esplica il concetto di  rappresentanza   popolare, debbano  valutare o almeno riconsiderare se le alleanze  devono  formarsi  prima del voto, come avviene con la legge attuale, determinando talvolta forzate e  necessitate  alleanze di mera facciata e di pura convenienza elettorale  o se invece  le  eventuali  alleanze  possano  intervenire  anche  dopo, legittimando  e accreditando  il  vincitore  di una percentuale superiore  al 50% dei votanti. 

6)      SITUAZIONE  ECONOMICA   IN CUI  OPERERA’  IL NUOVO  CONSIGLIO:

Ma al di là di questa valutazioni  sulle regole  del  gioco democratico, ritengo che  l’elezione di questo  nuovo Consiglio Comunale  si  collochi all’interno  di   un   periodo di congiuntura  economica  non certo  facile, dove le  risorse  finanziarie sono limitate,  sempre meno rispetto  a quelle  di  un tempo e  dove il patto di stabilità di fatto ingessa  e blocca  la possibilità di manovra  dei  governi  locali.  Nonostante queste difficoltà,  penso  che  ai cittadini  interessi  e  importi  essere  governati  da  persone  che  si facciano carico  dei  problemi  di  tutti, che  offrano servizi  sociali  a  costi  possibilmente contenuti,  e soprattutto  che  non incrementino ulteriormente  il già  alto  livello  di  tassazione.

Abbiamo  ascoltato con attenzione l’intervento  politico del Sindaco Pozzo e le linee di indirizzo che ha inteso dare all’azione della sua maggioranza.

Mi auguro soprattutto che fin dall’approvazione del prossimo Bilancio Preventivo, il Sindaco Andrea Pozzo voglia dare concreta e coerente attuazione a quel suo punto programmatico con il quale ha promesso all’elettorato che “E’ obiettivo fondamentale di questa coalizione il contenimento  della pressione fiscale”. Ci auguriamo, inoltre, che anche questa Giunta, come fatto da quella del Sindaco Cosatti, seppur a partire  dal solo mese di novembre 2013, voglia almeno ridursi del 10% le proprie indennità di carica. 
Io e la mia Giunta, se avessimo  vinto, l’avremmo fatto nella misura del 40%, ma spero che anche il Sindaco Andrea Pozzo, per mantenere fede a quella promessa di continuità con la precedente Amministrazione Cosatti, voglia mantenere,  appunto,  per continuità,  la riduzione dell’indennità almeno nella percentuale del 10%.
 Mi auguro, inoltre, che questa Amm.ne sappia porre mano alla riduzione della spesa corrente per ridurre l’attuale e già alta pressione fiscale che è frutto anche delle tassazioni  locali introdotte con le precedenti Amm.ni di centro-destra. La spesa corrente, che va analizzata  nelle  varie  tipologie  che la determinano, non può essere considerata  come  un  dato  consolidato, ma va ridotta.

Tutte  le forze  politiche presenti  in  questo Consiglio, credo  che   dovranno  cercare  di  collaborare  insieme  nell’interesse  generale  della  Collettività  che qui rappresentano, nel  rispetto  dei  rispettivi  ruoli  di governo  e di controllo  dell’azione  amministrativa  a cui sono state delegate.  Da parte nostra  non  mancheremo  di  confrontarci  sui  problemi  per la ricerca di soluzioni  condivise, nella  fedeltà  a  quel  programma  elettorale  che abbiamo  sottoposto  all’elettorato e sul quale abbiamo  raccolto la condivisione di 883 cittadini  elettori  di questo Comune.

Il confronto,  il dialogo  ed  il reciproco ascolto,  penso  che potranno  essere  quelle  modalità  operative che potranno  far  registrare  convergenze,  anche trasversali,  su  molti  dei  punti   programmatici  presenti  nei  vari  programmi  delle  tre  coalizioni.

Se non vi saranno  preclusioni   aprioristiche  nei  confronti  di  nessuno,  se  non  si  alimenteranno  rigide  contrapposizioni   di  parte,  penso  che questo Consiglio, nella sua  interezza,  potrà  svolgere  un buon  lavoro nell’interesse  superiore  della  Comunità locale  che  qui  è  rappresentata  dalle  nostre   persone.

Prendo atto che la composizione della Giunta non rispetta il dettato normativo (art. 1, co. 137 della Legge n.56 del 7.4.2014) in base al quale “nessuno dei due generi  può essere rappresentato in misura inferiore al 40 %”.  Dire di non essere riusciti a trovare la disponibilità di un’ulteriore donna all’interno delle 4 liste di maggioranza o cosa ancora più grave di non essere riusciti a trovarne una nell’intero territorio di Pasian di Prato, ritengo che possa costituire una grave offesa alle capacità delle donne del Comune di Pasian di Prato, dove, invece, esistono persone di genere femminile che avrebbero potuto svolgere egregiamente il ruolo di Assessore comunale Esterno, dal momento che il nostro Statuto prevede espressamente la possibilità di nominare gli assessori ESTERNI; un ruolo che il sottoscritto, unitamente all’Ass.Est. Bruno MITRI, ebbe l’onore di ricoprire per primo in  questo Comune nel 1995.
Inizia molto male il percorso di questa Amm.ne, perché introduce un elemento di  potenziale illegittimità nella composizione della Giunta, che come ricordato  ed affermato in modo più autorevole del mio da parte di TAR regionali  e dalla stessa Associazione CO.NORD “la presenza femminile all’interno degli organismi di Governo dell’Ente locale costituisce  per il Sindaco un obbligo non più eludibile, obbligando di fatto il Sindaco  ad effettuare la nomina all’esterno del Consiglio comunale, in quanto oggi nelle giunte dei comuni con popolazione superiore ai 3.000 abitanti, nessuno dei due sessi può essere rappresentato in misura inferiore al 40 per cento, con arrotondamento aritmetico”.

Auguro quindi   a  tutti  noi,  un buon  lavoro, in un  clima  che  auspico  possa  essere  sereno  e  di  reciproco rispetto,  al  fine  di  poter  corrispondere  alle  attese  e  alle  speranze  dei  nostri  concittadini  di Pasian di Prato che già stasera, però, con la mancata nomina del 2° assessore di genere femminile sono state disattese.

12/06/2014
                                                                                                                                      Giorgio Ursig

                                                                                              Capogruppo della Lista “GRUPPI CIVICI PASIAN DI PRATO”

sabato 24 maggio 2014

Il futuro nelle Vostre mani

Cari Concittadini, domenica 25 maggio 2014 avrete la possibilità di cambiare l’Amministrazione di questo Comune; con il vostro voto potrete scegliere a quali persone affidare la futura gestione amministrativa dell’Ente Locale.

Vi invito, pertanto, a dare fiducia ai candidati della Lista “GRUPPI CIVICI Pasian di Prato”, votando la lista con il simbolo dei “TRE DELFINI” ed esprimendo una preferenza di genere femminile ed una di genere maschile.

Dateci la possibilità di operare in DISCONTINUITA’ con quanto avvenuto in questi ultimi 15 anni, modificando il rapporto con i cittadini e recuperando con loro un dialogo e soprattutto una capacità all’ascolto che è andata  smarrendosi  nel tempo.

Insieme a voi, vorremmo poter  girare pagina; vorremmo poter restituire una speranza di cambiamento anche a quei tanti cittadini delusi dalle promesse di una politica che illude e poi  non mantiene;  vorremmo un po’ di aria nuova in Consiglio Comunale.

Abbiamo profuso un grande impegno nella campagna elettorale; siamo andati personalmente ad attaccarci i manifesti; siamo scesi nelle piazze per incontrare la gente; abbiamo dialogato, ponendoci in un atteggiamento di ascolto; siamo entrati nella case, facendo il porta a porta; abbiamo conosciuto tante famiglie che si sono aperte e che ci hanno  descritto  le loro difficoltà, i loro problemi: quelli di assistenza agli anziani in casa; quelli della disoccupazione o della cassa integrazione;  quelli delle difficoltà di arrivare a fine mese. Talvolta ci siamo sentiti anche inadeguati ed impotenti di fronte a certe situazioni; perché non in grado di poter dare una risposta a certe questioni che superano, talvolta, la stessa possibilità d’intervento del Comune.

Abbiamo soprattutto colto il profondo disagio, il forte risentimento,  la  feroce critica, la radicata delusione che si respira nei confronti della politica e dei PARTITI, da molti definiti come il luogo per fare i propri interessi, come lo strumento per coltivare il proprio tornaconto, dimenticando il bene comune. Abbiamo, purtroppo, anche registrato la voglia di assenteismo che in molti alberga.

Vorremmo che ognuno di voi potesse immaginare un Comune diverso, più attento alle esigenze di tutti e più solidale con chi vive  situazioni di disagio.

Votare la lista dei GRUPPI CIVICI è un modo per dare concretezza a questa speranza di rinnovamento.
La nostra parte fin qui l’abbiamo fatta. Ora il compito e la volontà di cambiare le cose è nelle vostre mani.
Per realizzare quanto scritto nel programma, abbiamo bisogno del vostro aiuto e del vostro sostegno.


Cari Cittadini domenica 25 maggio 2014, cambiate la storia di questo Comune votando la Lista dei “GRUPPI CIVIC Pasian di Prato”. 

venerdì 2 maggio 2014

Dialogo e Azione al servizio delle persone

Cambiare richiede determinazione e coraggio ed è per questo che vogliamo metterci a disposizione della Comunità, confidando nella partecipazione di tutti, impiegando le risorse finanziarie per le persone più deboli, per i giovani e gli anziani, decidendo insieme e con trasparenza le priorità da perseguire. 






La presenza di donne e di giovani,  di tutte le frazioni comunali,  nella Lista  “GRUPPI CIVICI di Pasian di Prato è la prova concreta della volontà di operare l’auspicato cambiamento nell’amministrazione del Comune, mettendo a disposizione le proprie personali e specifiche competenze e la propria professionalità, per un impegno civico e sociale  ispirato ai valori del bene comune, della solidarietà, della partecipazione e della famiglia.
Siamo convinti che:
- vada recuperato  il rapporto di fiducia tra il Comune  ed il Cittadino, con momenti di incontro e di partecipazione popolare, per far sì che l’azione amministrativa risponda ai reali bisogni e alle necessità delle  persone  e  della collettività;
la Giunta composta da solo 4 Assessori, i cui nomi saranno resi noti  prima del 25 maggio, per consentire all’elettorato di votare oltre che il Sindaco anche coloro che lo affiancheranno nell’azione di governo, sia il nostro elemento distintivo rispetto alle altre Liste; un elemento di trasparenza unico e storico, perchè mai avvenuto prima, su cui sfidiamo anche le altre Liste;
- le Associazioni vadano sostenute perché sono un patrimonio e un valore di relazioni e competenze per la Comunità;
- il territorio vada preservato evitando un suo eccessivo consumo, come avvenuto purtroppo con la variante urbanistica n.49;

Il programma elettorale della Lista “GRUPPI CIVICI di Pasian di Prato”  è una proposta che deve considerarsi aperta al costante confronto e all’integrazione anche nel corso del mandato amministrativo e che pertanto potrà essere arricchita con ulteriori aggiunte e con le nuove tematiche che dovessero emergere nel tempo.
Con questo programma vogliamo trasformare la “Casa Comunale” in un luogo che sia di sostegno e aiuto concreto  per il cittadino, per le Associazioni culturali, sportive  e del volontariato, per le Categorie produttive e professionali, per le Comunità Parrocchiali. Vogliamo essere vicini ai nostri concittadini  per rispondere  alle reali necessità del vivere quotidiano di ciascuno e per offrire a tutti la possibilità  di contribuire alle scelte che Sindaco, Giunta e Consiglio Comunale dovranno poi  operare nel corso del mandato amministrativo. In questa prospettiva di plurale  confronto, auspichiamo di poter  meritarci  la fiducia  anche di coloro che  insoddisfatti e sfiduciati dichiarano  di essere  nauseati  da un certo modo di fare politica.

“…..coloro che sono abbastanza folli da pensare di cambiare il mondo, sono quelli che poi lo fanno” (Gandhi)