Desidero ringraziare
pubblicamente gli 883 cittadini-elettori che hanno dato fiducia e sostegno al
sottoscritto ed a tutti i componenti della Lista dei GRUPPI CIVICI.
Nel salutare il nuovo Sindaco di Pasian di Prato e tutti
i nuovi e i vecchi Consiglieri di questa Assemblea Civica,
rinnovatasi per il 50% dei suoi componenti, preciso che nel mio intervento,
oltre alle considerazioni sulle dichiarazioni del Sindaco relative agli
indirizzi generali del suo governo, svolgerò anche alcune osservazioni sulla campagna elettorale che si è appena
conclusa.
1) RIFLESSIONI SUL SIGNIFICATO
DI SCONFITTA:
Nel momento in cui tutti noi
abbiamo accettato di candidarci, eravamo consapevoli del fatto che alla fine della corsa avremmo potuto risultare vincitori o vinti.
Abbiamo accettato il rischio
della sconfitta ma abbiamo soprattutto coltivato il pensiero, l’aspirazione e il sogno
della vittoria, intesa come una mèta
non fine a se stessa, bensì come l’obiettivo che ci avrebbe
consentito di avere in
mano quegli strumenti
amministrativi per governare e
quindi per operare
quelle trasformazioni e quei
miglioramenti che ognuno
di noi riteneva importanti per la
Collettività.
Ma per vincere, … occorre sempre che
qualcuno perda, perchè
la sconfitta e la vittoria sono i due
volti, di ogni competizione e di ogni confronto ove è presente la tensione del misurarsi.
Il consigliere VALOPPI sul
blog “Pasian di lato”, si è dichiarato
“incazzato” per aver perso di soli 136
voti di scarto. Probabilmente più il margine è esiguo e più l’incazzatura è
grande. E allora c’è chi sta anche peggio del cons.Valoppi, perché a
Campoformido il sig. Bacchetti ha perso per solo una settantina di voti; ad Aquileia il Sindaco uscente ha vinto per
soli 9 voti, e a Basiliano lo sfidante Del Negro Marco ha perso nei confronti del
Sindaco Roberto Micelli per soli 2 voti (1561 a 1559). Pubblicamente, 2 giorni
prima del voto io dissi che avrebbe vinto le elezioni colui che avesse preso un solo voto più degli altri.
Pertanto, dire: “ho perso di 100 anziché di 1000 voti”, se può avere un
valore consolatorio, non ha un gran senso
ai fini del risultato. Hai perso e
basta !!!
Noi siamo qui oggi per complimentarci con i
vincitori, per augurare
loro un buon lavoro
nell’interesse dei cittadini
di Pasian di Prato. Ma siamo qui
anche per rendere merito agli
sconfitti o, meglio, per
considerare anche coloro che nel giudizio dell’elettorato hanno
ottenuto un minore
numero di voti.
Oggi, la Coalizione
che ha sostenuto il dott. Andrea
POZZO va riconosciuta, NON
COME LA VINCITRICE
POLITICA, bensì come la VINCITRICE NUMERICA di queste
elezioni 2014. Con il suo 42,67% pari a 2.172 voti è
risultata superiore al 39,99% pari a 2.032 voti della Coalizione
di Roberta DEGANO e al 17,34% pari a 883 voti della Lista di Giorgio URSIG,
che pertanto, elettoralmente parlando, sono
gli sconfitti.
Ma anche
all’interno di ognuna delle OTTO Liste,
di maggioranza e di opposizione, possiamo
riconoscere, da un lato, i volti
di quelle SEDICI persone
che risultando elette consiglieri
comunali hanno vinto
la corsa delle
preferenze, e dall’altro, i volti
di
quelle quasi CENTO
persone che invece,
non sono riuscite ad entrare in questa Assemblea civica e che
probabilmente vivono il sentimento del non avercela
fatta ad entrare in questo Consiglio.
Perdere procura dolore e
sofferenza ed è per questo che oggi voglio farmi
anche interprete degli stati d’animo e dei sentimenti di due persone della mia lista, che mi hanno autorizzato
ad essere citate, tramite la mia voce.
LEITA Lucio (ex cons.com.le) il quale mi ha chiesto di
soffermarmi sui motivi che hanno determinato il mancato accordo tra la coalizione di centro sinistra e le
tre Liste dei Gruppi Civici:
“è doveroso da parte mia e nostra, attraverso la tua voce, chiarire una
volta per tutte i motivi che hanno fatto naufragare il progetto. Ricordi bene,
come ben ricorda pure Giandomenico Della Mora, che questi signori avevano chiesto
la mia esclusione dal progetto. E tu, da persona seria e soprattutto rispettosa
hai declinato l’invito.
Ripeto per l’ultima volta, che avevamo anche accettato la candidatura
della Degano purchè ci fosse stata una presenza bilanciata nell’esecutivo di 3
civici e con la dichiarazione esplicita di quella che sarebbe stata la Giunta.
Noi questa richiesta l’avevamo fatta per dimostrare una chiarezza preventiva ai
cittadini, ma questo al PD non è piaciuto, ed anzi è stato inteso come un
comportamento antidemocratico che andava contro la volontà popolare.
Ma questi signori non vogliono guardare in faccia la verità, e forti
dei loro 2277 voti alle europee, riescono pure a giustificare il loro
fallimento nella competizione amministrativa. Forse un’analisi obiettiva da
parte di questi signori sulle vere motivazioni del loro fallimento potrebbe far
loro iniziare un percorso virtuoso e costruttivo. Ma ammettere i propri torti
non è da tutti. A te va il sostegno di
noi tutti con un augurio di buon lavoro, certo che nel tuo percorso troverai
ancora delle persone con le quali poter condividere il tuo progetto.”
LEITA VALENTINA (candidata): che comunica le sue impressioni sull'esperienza trascorsa e sugli auspici per quello che verrà o che si
potrà fare in futuro.
“Ciò che di bello e non scontato c'è stato nel nostro progetto e nel nostro
modo di collaborare è stata la volontà
di coinvolgere ed ascoltare tutti, con una vera apertura. Ho avuto la
sensazione che nessuno di noi partisse da posizioni aprioristicamente definite;
ci siamo messi in relazione
semplicemente come persone che avevano voglia di comunicare per cambiare la
situazione esistente e costruire qualcosa di concreto. A nessuno è stata
fatta pesare la giovane età, piuttosto che l'assenza di esperienza; nessuna importanza hanno
avuto le nostre ideologie, le professioni, o altri elementi che in un certo
modo di fare politica - ormai vecchio e da abbandonare - normalmente
condizionano.
Ecco, questo secondo me dovrebbe essere lo spirito da
preservare in Consiglio, per restare fedeli al nostro progetto: apertura e dialogo nei confronti di tutti,
lasciando da parte le polemiche e gli attacchi.
Lo so che non sarà facile, ma secondo me dovremmo cercare di concentrarci solo sui
contenuti delle proposte, anche perchè la campagna elettorale è finita.
E' il momento di dimostrare che non ci interessa per
nulla la cadrega, ma solo avere la possibilità di fare qualcosa per questo
nostro sconquassato Comune.
Se poi vedremo che negli altri gruppi c'è la voglia di dialogare e collaborare in maniera onesta e trasparente, condividendo dei contenuti, ben venga anche un'eventuale coalizione.
A questo proposito io sarei portata a guardare con favore al gruppo dei giovani, ma non escluderei nessuno a priori...secondo me dovremmo continuare a farci ispirare da Ghandi .”
Se poi vedremo che negli altri gruppi c'è la voglia di dialogare e collaborare in maniera onesta e trasparente, condividendo dei contenuti, ben venga anche un'eventuale coalizione.
A questo proposito io sarei portata a guardare con favore al gruppo dei giovani, ma non escluderei nessuno a priori...secondo me dovremmo continuare a farci ispirare da Ghandi .”
Quelle che vi ho letto sono le sensazioni, i pensieri, i
ragionamenti di DUE candidati
che sono rimasti a casa, ma che si erano spesi generosamente per il
successo della Lista dei Gruppi Civici. Sicuramente tanti
altri sarebbero i sentimenti
riconducibili ai candidati non eletti, anche delle altre Liste, e sicuramente tanti altri sono i pensieri di
quei tanti CITTADINI, oggi presenti e numerosi
tra il pubblico che segue questi lavori, i quali, da semplici
elettori hanno trepidato, e in
certi casi anche pianto per il mancato raggiungimento del
risultato positivo.
A tutti io voglio dire che quella
elettorale, è un particolare tipo
di
competizione dove non
sempre vince il candidato che effettivamente è
stato il migliore
in campo; quello che ha le migliori qualità
o le più ampie
competenze; nella competizione
elettorale risulta vincitore colui
che dal pubblico o meglio colui che dall’elettorato è
stato percepito come
il migliore o
come il preferito
o il più
gradito. Competenza tecnica,
conoscenza amministrativa dei problemi,
visione politica delle questioni, onestà e moralità, coerenza con la parola data, possono essere elementi o caratteristiche che
l’elettorato può anche ignorare, o non
desiderare e quindi
anche confinare in minoranza.
In altre parole, la partita elettorale
non sempre è decisa dalla qualità
dei giocatori che
si affrontano sul campo, bensì
dal giudizio del pubblico, che dagli spalti
applaude più o meno fortemente
quei giocatori. La partita è
talvolta decisa dalla legittima, soggettiva, opinabile e talvolta
errata percezione che l’elettore ha dei
candidati.
Tutto ciò, penso debba far
maturare in noi
un diverso atteggiamento nei confronti
dell’avversario; un atteggiamento critico, talvolta anche
polemico e dissenziente
con le idee
che l’avversario esprime, ma comunque un atteggiamento che ritengo debba essere orientato
al rispetto.
Chi perde prova
e conosce il valore della sofferenza e della sconfitta; ma in chi perde rimane comunque l’orgoglio e la gioia
profonda che nasce
dall’essersi spesi per
gli altri, dall’aver dato se stessi nei rapporti reciproci con le
persone incontrate, e dall’aver dato tempo e
dedizione per spiegare
e condividere il progetto e il programma amministrativo pensato a favore dell’intera Comunità.
Non è sufficiente
allora ridurre la sconfitta a una semplice
e
dignitosa rassegnazione di fronte ad un risultato avverso. Riconoscere il valore dell’avversario,
riconoscerne tenacia, qualità e meriti,
è il primo, seppur difficile, itinerario da percorrere, se vogliamo dare valore e senso anche
alla sconfitta.
Nel dicembre
del 1998 da assessore alla Cultura
ebbi modo di portare a Pasian di
Prato ENZO BEARZOT, in occasione della presentazione di un libro (“Il
Romanzo del Vecio” del giornalista GIGI GARANZINI). Mi piace ricordare come Enzo Bearzot, parlava anche del “bello della sconfitta”. Il bello della sconfitta che stava innanzitutto nel saperla
accettare, anche quando la sconfitta non era la conseguenza
di un tuo demerito. Bearzot
diceva che la sconfitta va
vissuta come una pedana di lancio, e che
sbagliava chi la interpretava come uno stop nella corsa verso il traguardo, perché
bisogna sforzarsi di trasformarla
in un riaccumulo di energie, prima psichiche, nervose, e poi anche fisiche.
Bearzot diceva che: “Nel
calcio ogni sconfitta è utile, a patto di saperla leggere, e poi, a patto di fare seguire un’analisi approfondita
e poi una sintesi. La sconfitta attivava un processo di autocritica,
individuale e poi collettiva. E poi, dopo l’autocritica, seguiva il
passaggio alla solidarietà. Che era poi
l’anticamera alla voglia di rifarsi, il bisogno di ripartire per cancellare la
negatività e, con essa, la sofferenza. Così, quand’era ora di ricominciare,
ciascuno si riprendeva le proprie responsabilità di prima: ma arricchite da
quell’esperienza di sofferenza superata.”
2)
VALUTAZIONI
POLITICHE SULLA SINISTRA e SULLA DESTRA a PASIAN DI PRATO:
Io, da CIVICO,
volendo sommessamente considerare quello che è accaduto in questa tornata
elettorale, penso che la SINISTRA
a Pasian di Prato, nonostante abbia perso, come altri, le elezioni
comunali dal 1999, in questi ultimi 15 anni non abbia sufficientemente
sviluppato una seria
autocritica; non abbia interpretato i numeri e i voti scaturiti da ogni singola elezione, che l’hanno
data sistematicamente minoritaria in un Paese che - a parte i 4 anni di Amm.ne Stefanel -
è sempre
stato caratterizzato da un
voto maggioritario c.d. BIANCO, dato prima alla Democrazia Cristiana e poi, comunque, a forze
moderate o centriste e di destra.
Una classe dirigente
quella della sinistra locale che, con un giudizio politico espresso nel blog “Viva Pasian”, probabilmente “è stata la più disastrosa
per le strategie politico amministrative adottate”
nelle campagne elettorali.
In questo ambito e in questo contesto, in una battuta a caldo
rilasciata subito dopo
lo spoglio elettorale, ho dichiarato
che “la sconfitta del PD era la
dimostrazione che l’arroganza non paga e che se avessero messo maggiore attenzione e meno arroganza
durante la trattativa elettorale, forse il risultato sarebbe stato diverso”.
Non ho parlato, come erroneamente mi è stato attribuito da Roberta
Degano sul suo profilo facebook, di
“politica aggressiva” della coalizione di centro sinistra nei confronti dei
Gruppi civici; ho, invece, parlato di “arroganza politica del PD”, come
senso di superiorità nei confronti di altri soggetti, che avrebbe potuto essere evitata se ci fosse
stata una più attenta lettura dei precedenti
risultati elettorali, e soprattutto
una maggiore considerazione dell’animus sociale
e culturale degli elettori
di Pasian di Prato, nonché dei
possibili alleati della coalizione.
E ho espresso questo mio giudizio politico, anche a seguito di tanti –
a dir poco non benevoli giudizi personali -
espressi nei miei confronti, durante e dopo la campagna elettorale, da
persone note e ignote.
Io, da CIVICO, penso che la DESTRA a Pasian di Prato,
nonostante il notevole ridimensionamento numerico registrato in questa
elezioni, abbia dimostrato in questi anni di essere costantemente divisa e litigiosa al
proprio interno, ma di
aver sempre archiviato - nel periodo di campagna elettorale - i propri dissapori o le proprie divergenze, sospendendo temporaneamente i
conflitti interni, per
presentarsi all’elettorato nella facciata, ma sola nella facciata,
apparentemente unita e
coesa, al
solo fine di portare a casa il risultato elettorale, per poi continuare, subito
dopo aver acquisito il successo, a litigare e a
dividersi nei successivi 5 anni. Dunque, una destra sempre unita per
vincere ma sempre divisa
nel governare.
Io, da CIVICO, penso che i
risultati elettorali abbiano
nuovamente ribadito che i dati e i voti delle Elezioni EUROPEE
sono una cosa diversa
da quelli delle Elezioni Comunali. Due
partite totalmente diverse, giocate con
criteri completamente differenti.
Il criterio di
appartenenza ad un determinato schieramento politico o
comunque ad un’area di riferimento partitico
connota maggiormente
l’elezione Europea. Il criterio della
conoscenza personale dei
candidati, dell’amicizia o comunque del rapporto di interlocuzione dell’elettore con i candidati, connota invece l’elezione comunale.
L’elemento del radicamento
del candidato al
proprio territorio o frazione
di residenza è
inoltre l’ulteriore elemento che ha caratterizzato anche queste elezioni
comunali. L’elemento della conoscenza diretta e personale del candidato, della stima e considerazione,
dell’amicizia talvolta o del rapporto
umano con il candidato , sono elementi prevalenti e premianti in una competizione
amministrativa, che possono superare
e andar oltre alla stretta appartenenza o collocazione partitica
o ideologica .
Ad esemplificazione di ciò,
segnalo come il consigliere Alfonso LENDANI è stato praticamente votato
nella sua Passons (seggi 6-7) come anche il consigliere Luca RABACHIN; invece
la consigliera Juli PERESSINI è stata praticamente votata solo
nella sua Colloredo (seggio 8) così come anche
i consiglieri Elci ANTONUTTI, Ivan DEL FORNO, Pierluigi D’ANTONI.
3)
SUCCESSO
DELLE LISTE CIVICHE
sui PARTITI di Sinistra e di
Destra;
Io da CIVICO, devo sottolineare,
inoltre, il grande successo elettorale che hanno avuto nel loro complesso
le LISTE CIVICHE; non solo quella dei GRUPPI
CIVICI che qui rappresento ma anche quella di GIOVENTU’
POLITICAMENTE ATTIVA (la novità e sorpresa di queste elezioni), di VOLONTARIATO E SOLIDARIETA’
, di
CAMBIARE PASIAN DI PRATO,
e della Lista CON LA GENTE.
Il dato politico fondamentale che emerge dalla sommatoria dei voti delle
Liste Civiche è il fatto che il
CIVISMO UNITO, che il CIVISMO inteso
come aggregazione delle Liste Civiche, oggi nel nostro Comune è già forza politica maggioritaria rispetto ai
tradizionali PARTITI di destra e di
sinistra. Io credo che se in futuro le
Liste Civiche, avranno maggiore
consapevolezza della loro forza e se sapranno dialogare fra loro
ed incontrarsi come soggetti
autonomi svincolati dai Partiti, una nuova storia potrà aprirsi per la
gestione amministrativa del nostro Comune.
4)
FENOMENO
DELL’ASSENTEISMO:
Penso che tutti dobbiamo
riflettere sull’aumentato e preoccupante
fenomeno
dell’ASSENTEISMO dal voto registratosi
in queste elezioni. Siamo passati
dai 5.753 votanti del 2009, ai 5337 votanti
del 2014. Rispetto al 2009, siamo passati dal 76,55 % al 67,57%. Rispetto
al 2009, hanno votato in MENO, quasi 400 persone e questo conferma
quello stato di disaffezione, di allontanamento dalla politica
di tante persone, probabilmente disgustate da
certi comportamenti messi
in atto da molti protagonisti della politica nazionale e regionale e che anche in
questi giorni sono ribaditi, purtroppo, dalle tristi e squallide
vicende dell’EXPO di Milano e dei
finanziamenti illeciti per il
MOSE di Venezia.
5)
IL PIU’
BASSO CONSENSO DEGLI
ULTIMI 20 ANNI, minore al 50% dei votanti:
Un’ulteriore riflessione, ritengo vada fatta anche sul risultato
ottenuto dal Sindaco Andrea Pozzo di
2.172 voti che seppur
vincente è comunque il più basso risultato o meglio il più basso
consenso ottenuto da un
sindaco negli ultimi 20 anni: infatti:
STEFANEL nel 1995, con 2.932 voti (53,25%), vinse il 2° turno di ballottaggio battendo
Lorenzo TOSOLINI che ottenne 2.574 voti (46,75%);
TOSOLINI nel 1999, con 2.482 (52,75%), vinse il 2° turno di
ballottaggio battendo Stefano STEFANEL che ottenne 2.223 voti (47,25%);
TOSOLINI nel 2004, con 2.959 voti (53,81%), vinse a turno
secco battendo Giorgio POZZO che ottenne 2.540 voti (46,19%);
COSATTI nel 2009, con 2.695 voti (48,49%),vinse a turno
secco, battendo gli altri 4 contendenti (Tonetti 1.256, Ursig 663, Rinaldi 645
e Covre 299).
A questa riflessione sul dato numerico del più basso
consenso ottenuto, se ne aggancia
un’altra, che vuole evidenziare
come sia l’ex Sindaco Fausto Cosatti
nel 2009, come quello attuale Andrea Pozzo, hanno vinto ma non hanno
raggiunto però neppure il 50% + 1 dei voti dell’elettorato e
pertanto, paradossalmente, va
segnalato come la maggioranza che ha governato con l’ex
sindaco Fausto Cosatti e quella che governerà con il nuovo Sindaco Andrea
Pozzo, sia di fatto
una minoranza del 42,67% se rapportata al totale dei voti espressi e se contrapposta al 57,33% ottenuto
dalle opposizioni.
Questo dato
penso debba far riflettere
tutti noi e non debba
far assumere toni
trionfalistici, in coloro che
oggi hanno l’onere della gestione di questo Comune.
Il
mancato raggiungimento di almeno il 50%+ 1 dei consensi elettorali, ritengo
debba far riflettere anche il legislatore regionale, che forse sta già pensando di reintrodurre, almeno per i Comuni aventi un numero di abitanti come il nostro,
il sistema del doppio turno con ballottaggio tra i due candidati più votati al
1° turno.
Penso anche che
le regole del sistema
elettorale con cui si decide un’elezione e con le quali si esplica il concetto
di rappresentanza popolare, debbano valutare o almeno riconsiderare se le
alleanze devono formarsi
prima del voto, come avviene con la legge attuale, determinando talvolta
forzate e necessitate alleanze di mera facciata e di pura
convenienza elettorale o se invece le
eventuali alleanze possano
intervenire anche dopo, legittimando e accreditando il
vincitore di una percentuale
superiore al 50% dei votanti.
6)
SITUAZIONE
ECONOMICA IN CUI OPERERA’
IL NUOVO CONSIGLIO:
Ma al di là di questa
valutazioni sulle regole del gioco
democratico, ritengo che l’elezione di
questo nuovo Consiglio Comunale si
collochi all’interno di un periodo
di congiuntura economica non certo
facile, dove le risorse finanziarie sono limitate, sempre meno rispetto a quelle
di un tempo e dove il patto di stabilità di fatto
ingessa e blocca la possibilità di manovra dei
governi locali. Nonostante queste difficoltà, penso
che ai cittadini interessi
e importi essere
governati da persone
che si facciano carico dei problemi di
tutti, che offrano servizi sociali
a costi possibilmente contenuti, e soprattutto che
non incrementino ulteriormente il
già alto
livello di tassazione.
Abbiamo ascoltato con attenzione l’intervento politico del Sindaco Pozzo e le linee di
indirizzo che ha inteso dare all’azione della sua maggioranza.
Mi auguro soprattutto che fin
dall’approvazione del prossimo Bilancio Preventivo, il Sindaco Andrea Pozzo voglia
dare concreta e coerente attuazione a quel suo punto programmatico con il quale
ha promesso all’elettorato che “E’ obiettivo fondamentale di questa
coalizione il contenimento della
pressione fiscale”. Ci
auguriamo, inoltre, che anche questa Giunta, come fatto da quella del
Sindaco Cosatti, seppur a partire dal
solo mese di novembre 2013, voglia
almeno ridursi del 10% le proprie indennità di carica.
Io e la mia Giunta, se
avessimo vinto, l’avremmo fatto nella
misura del 40%, ma spero che anche il Sindaco Andrea Pozzo, per mantenere fede
a quella promessa di continuità con la precedente Amministrazione Cosatti,
voglia mantenere, appunto, per continuità, la riduzione dell’indennità almeno nella
percentuale del 10%.
Mi
auguro, inoltre, che questa Amm.ne sappia porre mano alla riduzione della spesa
corrente per ridurre l’attuale e già alta pressione fiscale che è frutto
anche delle tassazioni locali introdotte
con le precedenti Amm.ni di centro-destra. La spesa corrente, che va
analizzata nelle varie tipologie
che la determinano, non può essere considerata come un
dato consolidato, ma va ridotta.
Tutte le forze
politiche presenti in questo Consiglio, credo che
dovranno cercare di
collaborare insieme nell’interesse generale
della Collettività che qui rappresentano, nel rispetto
dei rispettivi ruoli
di governo e di controllo dell’azione
amministrativa a cui sono state
delegate. Da parte nostra non
mancheremo di confrontarci
sui problemi per la ricerca di soluzioni condivise, nella fedeltà
a quel programma
elettorale che abbiamo sottoposto
all’elettorato e sul quale abbiamo
raccolto la condivisione di 883 cittadini elettori
di questo Comune.
Il confronto, il dialogo ed il
reciproco ascolto, penso che potranno
essere quelle modalità
operative che potranno far registrare
convergenze, anche trasversali, su
molti dei punti
programmatici presenti nei
vari programmi delle
tre coalizioni.
Se non vi saranno preclusioni aprioristiche
nei confronti di
nessuno, se non
si alimenteranno rigide
contrapposizioni di parte,
penso che questo Consiglio, nella
sua interezza, potrà
svolgere un buon lavoro nell’interesse superiore
della Comunità locale che
qui è rappresentata
dalle nostre persone.
Prendo atto che la
composizione della Giunta non rispetta il dettato normativo (art. 1, co. 137
della Legge n.56 del 7.4.2014) in base al quale “nessuno dei due generi può essere rappresentato in misura inferiore
al 40 %”. Dire di non essere riusciti a
trovare la disponibilità di un’ulteriore donna all’interno delle 4 liste di
maggioranza o cosa ancora più grave di non essere riusciti a trovarne una
nell’intero territorio di Pasian di Prato, ritengo che possa costituire una
grave offesa alle capacità delle donne del Comune di Pasian di Prato, dove,
invece, esistono persone di genere femminile che avrebbero potuto svolgere
egregiamente il ruolo di Assessore comunale Esterno, dal momento che il nostro
Statuto prevede espressamente la possibilità di nominare gli assessori ESTERNI;
un ruolo che il sottoscritto, unitamente all’Ass.Est. Bruno MITRI, ebbe l’onore
di ricoprire per primo in questo Comune
nel 1995.
Inizia molto male il percorso
di questa Amm.ne, perché introduce un elemento di potenziale illegittimità nella composizione
della Giunta, che come ricordato ed
affermato in modo più autorevole del mio da parte di TAR regionali e dalla stessa Associazione CO.NORD “la
presenza femminile all’interno degli organismi di Governo dell’Ente locale
costituisce per il Sindaco un obbligo
non più eludibile, obbligando di fatto il Sindaco ad effettuare la nomina all’esterno del
Consiglio comunale, in quanto oggi nelle giunte dei comuni con popolazione
superiore ai 3.000 abitanti, nessuno dei due sessi può essere rappresentato in
misura inferiore al 40 per cento, con arrotondamento aritmetico”.
Auguro quindi a
tutti noi, un buon
lavoro, in un clima che
auspico possa essere
sereno e di
reciproco rispetto, al fine
di poter corrispondere
alle attese e
alle speranze dei nostri concittadini
di Pasian di Prato che già stasera, però, con la mancata nomina del 2°
assessore di genere femminile sono state disattese.
12/06/2014
Giorgio Ursig
Capogruppo
della Lista “GRUPPI CIVICI PASIAN DI PRATO”